LEGGE BULGARA E CRIPTOVALUTE
ONEACADEMY, IL CUORE DELL’ECOSISTEMA ONE
Tradotto da Maria Gracia Prieto
26/MAGGIAO/21
L’Ecosistema One ci offre una formazione sugli aspetti legali delle criptovalute con un focus sui sistemi legali di sei paesi dell’UE: Belgio, Bulgaria, Germania, Italia, Norvegia e Svezia. Il pacchetto educativo Inductee/Livello 1 è un ottimo punto di partenza che dà il quadro della nostra comprensione legale. Ora è nostra responsabilità educarci e quindi dotarci di questa conoscenza e comprensione.
LEGGE BULGARA E CRIPTOVALUTE
Secondo la legge bulgara, “valute virtuali” significa una rappresentazione digitale di un valore che non è emesso o garantito da una banca centrale o un ente pubblico. Non è necessariamente legata a una valuta legalmente stabilita e non ha lo status giuridico di valuta o denaro o entità legali come mezzo di scambio e può essere trasferita, memorizzata e scambiata elettronicamente. Come tali, le criptovalute sono rappresentazioni digitali di valori o diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente utilizzando una tecnologia specifica (nota come tecnologia a libro distribuito). Le criptovalute sono disponibili in molte forme e con diversi diritti e funzioni. Il crypto asset può servire come chiave di accesso a un servizio, può essere progettato per facilitare i pagamenti, ma può anche essere progettato come uno strumento finanziario o come titoli trasferibili ai sensi della direttiva sui mercati degli strumenti finanziari.
Cosa ha da dire il corso OneAcademy Legale (Bulgaria) Inductee/Livello 1?
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“Si deve ritenere che la valuta virtuale con flusso bidirezionale, che sarà scambiata con le valute tradizionali nel contesto delle operazioni di scambio, non può essere caratterizzata come “bene materiale” ai sensi dell’articolo 14 della direttiva IVA, dato che questa valuta virtuale non ha altro scopo che essere un mezzo di pagamento. Lo stesso vale per le valute tradizionali, poiché si tratta di denaro che ha corso legale (v., in tal senso, sentenza First National Bank of Chicago, C172/96, EU:C:1998:354, punto 2532). Di conseguenza, le operazioni, che consistono nello scambio di diversi mezzi di pagamento, non rientrano nella nozione di “cessione di beni”, di cui all’articolo 14 della direttiva. In tali circostanze, tali operazioni costituiscono una prestazione di servizi, ai sensi dell’articolo 24 della direttiva IVA. La LEGGE SULL’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (VALUE ADDED TAX ACT :VATA)33 bulgara prevede disposizioni corrispondenti che forniscono definizioni giuridiche di “bene” e “servizio”. L’art. 5 del VATA fornisce una definizione di beni, come segue: I beni sono tutti i beni mobili o immobili, compresi energia elettrica, gas, acqua, energia termica o frigorifera e articoli simili, nonché il software standard. Il denaro in circolazione e la valuta estera, utilizzati come strumenti di pagamento, non sono considerati beni ai sensi della legge. Secondo l’art. 8 del VATA, per servizio ai sensi di questa legge si intende tutto ciò che ha un valore e che è diverso dai beni e dal denaro in circolazione e dalla valuta estera, usata come strumento di pagamento. Poiché i CV non possono essere caratterizzati come beni mobili o immobili, né possono essere definiti come denaro in circolazione e valuta estera, usati come strumenti di pagamento, devono essere considerati “servizio” ai sensi dell’Art. 8 del VATA. In sintesi, le criptovalute possono essere riconosciute come attività finanziarie (valutate a valori equi attraverso il profitto o la perdita o AFS). La vendita di criptovalute è considerata una fornitura di un servizio finanziario”.
Abbiamo tutti bisogno di questa educazione finanziaria. È il momento di studiare veramente i CORSI DELLA ONEACADEMY e dire ai vostri amici e familiari di comprare i pacchetti e visitare l’ACCADEMIA.